PERCORSI DI SICUREZZA VERSO LE ATTIVITA' MARINARE: LA SUBACQUEA
N° 2 incontri
Approccio alla pratica delle attività subacquee.
Corretta gestione di una immersione subacquea con supporto video.
Video: Problemi di tutela delle biocenosi marine della costiera amalfitana.
Video: Operazione Valanga, sbarco sulla costiera salernitana delle truppe alleate durante l'ultima guerra.
Dibattito.
Relatore: Carmine Antico
N° 3 incontri
Sicurezza in Mare.
Lesioni da Animali Marini.
Seminario di B. L. S.
Supporti Video.
Dibattito.
Relatore: Dante Lo Pardo
N° 1 incontro
Proiezione: "Una fantastica immersione nel Mediterraneo".
- Dibattito.
Relatore: Vincenzo Troisi
ATTIVITA' PRATICA:
Criteri di scelta ed utilizzo dell'attrezzatura subacquea.
Uscita in barca: - Funzione del diving center - Responsabilità - Corretto comportamento.
Relatori: Dante Lo Pardo - Carmine Antico
Gli incontri in programma si terranno ogni venerdì alle ore 20:00 presso la sede dell'Associazione Marina, a partire dal giorno 4/05/2012.
Le adesioni dovranno pervenire:* per via e-mail a
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* negli orari di segreteria il martedì e giovedì dalle ore 9:30 alle ore 11:30.
Se ami il mare non esitare ... leggi la nostra storia
Un giorno negli anni 70, uno sbarramento fu posto a ponente di via Ligea a Salerno, proprio all’altezza della rotonda, dove faceva capolinea, sostando all’ombra di un grosso platano ultracentenario, la filovia numero “2” (porto-fratte), davanti allo stabilimento balneare “Lido”.
Al di là di quella sbarra, le nostre barche.
Lungo la strada che si era soliti percorrere a piedi, attraversavamo arenili deserti, ormai senza le cabine e i lunghi camminamenti in legno, tornava alla mente il ricordo degli stabilimenti balneari: Lido Arenella, Lido Sirena, Bagni Savoia, Lido Azzurro, Le Marinelle, Scoglio 24 , Lido Arcobaleno e così via fino all’ultimo tratto di spiaggia racchiuso dalla scogliera della diga di ponente che divideva le spiagge di Salerno dalla spiaggia dell’Hotel Baia, punto d’inizio della costa Amalfitana.
Dopo un esposto, inviato al Sindaco di Salerno, che chiedeva le motivazioni della presenza di quello ostacolo, nel giro di alcuni mesi venne fuori una triste verità: la vita di quelle spiagge era segnata; per quella strada, compreso l’arenile delimitato dalla roccia e dalla “sorgente del fico” situata alle spalle dei Bagni Savoia, era iniziato il conto alla rovescia; l’area era già un cantiere per la costruzione del Nuovo Porto Mercantile, consegnata alla ditta “Condotte”.
Ci premurammo di conoscere l’ing. Mazzola che, come responsabile del cantiere, da quel momento fu l’unico nostro padrone e interlocutore per tutti gli aspetti relativi alle nostre passioni: la pesca sportiva e il diporto nautico.
Ma l’ingegnere dimostrò scarsa propensione ed interesse sia nei nostri confronti che verso gli abitanti del porto che erano i bagnanti abituali del posto.
Vennero posti altri cancelli, altri sbarramenti, recinzioni in reti metalliche, vigilanza privata, e così man mano ci adeguavamo all’evolversi delle situazioni .
Per quanto ci riguardava, noi pescatori sportivi e diportisti nautici eravamo tutti bene attrezzati per superare gli ostacoli interposti tra noi e le nostre barche e, per alcuni, la cesoia aiutava molto, ed era un attrezzo che necessariamente rientrava nelle dotazioni di bordo.
Solo oggi ,meditando sul passato,ci rendiamo conto di dover tanto a quelle persone del posto, capaci, esperte di mare e dotate di attrezzature per lo più improvvisate, che grazie al loro intervento, occupandosi di noi e delle nostre barche hanno reso possibile lo sfogo delle nostre passioni ed il proseguimento dell’attività nautica a Salerno.
Nacque così una piccola società sportiva, il “Diporto Club Salerno”, affiliato alla FIPS Sezione di Salerno, che aveva sede nel palazzo Arenella all’epoca ancora in piedi, ma in procinto di evacuazione.
Con il tesseramento si raggiunse un buon numero di iscritti, la maggior parte proprietari di imbarcazioni piccole e medie stazionanti nella zona, dando maggior forza alla neo-costituita associazione, nei confronti di tutte le istituzioni locali che addirittura ignoravano la realtà della nautica nella nostra Città.
Tutti i nostri sforzi, profusi per far conoscere i problemi del Diporto, inizialmente ebbero risultati modesti: solo una TV locale appena sorta ci dedicò uno spazio.
Successivamente una manifestazione di protesta organizzata per contrastare una ordinanza della Capitaneria di Porto che imponeva lo sgombero del bacino acqueo delle Marinelle occupato dalle nostre imbarcazioni abusive, portò ad una svolta.
Il Capitano di vascello “Antonino Di Salvo“, Comandante della Capitaneria di Salerno, ci consentì di trasferire, temporaneamente, tutte le barche, nell’area della Madonnina al Molo Manfredi, parzialmente occupata da due pontoni galleggianti, dal relitto della nave Jolika, in parte affiorante, e da una vecchia imbarcazione a vela in legno, denominata “Saraceno” che dopo un po’ di tempo affondò.
Tale sistemazione era scollegata dalla banchina, dove all’epoca erano situati i Magazzini Generali, e da quel punto ci si radunava per fruire del traghettamento che ci collegava con le nostre barche
Quel momento segnò il riconoscimento della nostra esistenza: dalla fase di diportisti cosiddetti “abusivi” passammo ad una fase “più promettente”, quella di diportisti “tollerati”, condizione che per un po’ di anni ufficializzò la nostra presenza nel costruendo nuovo porto commerciale, e che successivamente fu regolarizzata con il rilascio di concessione demaniale marittima.
Sotto l’egida della Federazione Italiana della Pesca Sportiva e Attività Subacquee, diventammo titolari della concessione demaniale, organizzando a Salerno, così come attuato nelle altre province marittime d’Italia, il comitato provinciale FIPS di gestione della concessione.
Negli anni 80, ultimato il prolungamento del Molo Manfredi che apriva il nuovo Porto Commerciale a ponente, iniziammo la fase di promozione dei pontili galleggianti, che installammo, dopo un lungo iter burocratico, per la prima volta a Salerno nella zona della Madonnina, in acque “cosiddette difficili” perchè esposte ai venti ed alle correnti di libeccio.
Con i pontili galleggianti inizia una nuova era: abbandonati i vecchi, scomodi gavitelli di ormeggio e i noiosi traghettamenti a bordo, scoprimmo che Salerno era diventata un centro di turismo nautico, dove il diportista (personaggio all’epoca sconosciuto) in transito manifestava incanto e sorpresa alla vista delle nostre strutture che permettevano alle imbarcazioni di media grandezza, con bandiera nazionale ed estera , di poter ormeggiare e mettere piede a terra.
Negli anni 90, la nostra realtà è l’Associazione Nautica e di pesca Sportiva MARINA, concessionaria di area demaniale per l’ormeggio delle barche dei soci.
Queste poche righe vogliono anche far comprendere il clima e l’aria di quegli anni, dove il contesto di grandi difficoltà, da noi vissute, generava nel nostro intimo ansia e preoccupazione per la paura di dover abbandonare la nostra passione, perché a Salerno, città di mare, non c’era alcun riparo per le nostre barche. Il porto turistico di piazza della Concordia, infatti, da poco ultimato e inagibile, era poco sicuro per le barche ormeggiate, sia per situazioni meteo marine avverse che per la mancanza di una sorveglianza sicura. L’impegno di tutti i diportisti nautici fu quindi, intenso per non dover rinunciare al mare e alle sue piacevoli e molteplici attività da praticare e grazie a tale impegno, oggi , praticare il mare più tranquillamente è possibile ai molti appassionati.
A tutti : “Buona navigazione” !!!